Gran weekend… sì gran weekend di rottura di coglioni (si può dire?). Mi dispiace per i miei, ma credo che anche loro si siano resi conto che non ce la facevo più. Infatti diversamente dal solito, che mia mamma mi dice “torni anche la prossima settimana?”, mi ha detto “per il prossimo we ti devo preparare, lenzuola, asciugamani e tappetini del bagno puliti”…
Poi per carità, mi sono anche divertita. Ma tranquilla, sentivo la nostalgia di tutti… E infatti ho sentito la Lety, Vale, Paolo, Roby… Non vedo l’ora che sia giovedì sera, venerdi, sabato, domenica… Senza di loro non riesco neanche ad ambriacarmi seriamente… balla, questo non è vero! Però senza di loro sono molto più seria… dovrò iniziare a preoccuparmi???
Termino raccontando del rientro di ieri sera, spendendo poco sul delirio autostradale, ma concentrantomi su quell’elemento che è il figlio del mio vicino di garage, di cui ho già parlato in un post precedente. Una specie di 15-16enne, sfigato, che più sfigato non si può, l’intrombabile per eccellenza, neanche sotto effettto di sostanze ancora sconosciute alla scienza. Brutto e cafone. Questo lo incontri e non ti saluta, ti guarda con aria da figo (mi fa pure effetto scrivere “figo quando parlo di lui), cammina con le mani in tasca e la pancia infuori. Nel mentre tu stai entrando nell’androne carica di borse e non ti tiene la porta e nemmeno ti saluta, perche lui è… “figo”…
Ebbene ieri arrivo in garage. Al solito spazio di manovra ridotto (odio la gente ingombrante). Non lo saluto perchè lui non saluta mai e il bon ton mi insegna che dovrebbe farlo lui per primo. Cmnq infilo l’auto nel box (non accendo la luce perchè hanno il brutto vizio di guardarmi dentro… fastiiiidio), scarico la valigia. Lui combinazione inizia a chiudere il box e si ferma lì a guardarmi, di fianco alla valigia. Temporeggia accendendo la luce. Ma si piazza lì, come per aspettarmi a salire in casa… Che nervi… ma chi cazzo sei?? E continua a guardarmi. Cosa che non potrebbe darmi più fastiiiidio. Ma dove cazzo sono i miei? li chiamo, perchè salire in ascensore con lui mi inquieterebbe troppo. “Ah, siete già su? Allora passo a prendere la posta!”. E mi faccio la rampa in salita con una valigia troppo pesante per un we…
E nel mentre che ce ne andiamo per due strade diverse, riecheggia la sua voce, borbottando tra sè e sè… “almeno un ciao potevi dirlo”… Ma vaffanculo, psicopatico di merda!!!!